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Cos’è la Radioterapia?
La radioterapia (detta anche terapia radiante) è un trattamento che utilizza i raggi X a scopo terapeutico e non diagnostico come avviene, invece, nella radiologia tradizionale.
L’alta energia utilizzata comporta la morte delle cellule tumorali, impedendone così la fase di crescita, ma determina anche effetti collaterali a danno dei tessuti sani adiacenti alla zona irradiata. Tale danno, la cui entità dipende dalla sede sui cui sono dirette le radiazioni, è , nella maggioranza dei casi, temporaneo ed è riparato dalle cellule stesse nel corso di pochi mesi dal termine del trattamento radiante.

Chi somministra la radioterapia?

Il trattamento radiante viene pianificato ed effettuato da un team multidisciplinare di esperti che si occupano della selezione dell’area da trattare e del protocollo da applicare. Per maggiori informazioni sul team di radioterapia consultare la seguente sezione del portale.

Quali sono le finalità della radioterapia?
La radioterapia, indipendentemente dal tipo utilizzato e dalle tecniche utilizzate, può essere effettuata per le seguenti finalità:

  • Radicale: per la cura di alcuni tumori, in luogo dell’intervento chirurgico. In questo caso può essere attuata da sola (es: neoplasie della prostata in fase iniziale) o in associazione alla chemioterapia (es: neoplasie dell’ano).
  • Preoperatoria (neoadiuvante): per ridurre al minimo le dimensioni del tumore al fine di consentire l’intervento chirurgico (questo tipo di tecnica non si utilizza quasi mai in caso di tumore al seno)
  • Preventiva (adiuvante): per ridurre la possibilità che il tumore si ripresenti (recidiva) dopo l’intervento chirurgico (neoplasie della mammella) o dopo la chemioterapia (linfomi).
  • Palliativa (sintomatica): per ridurre la sintomatologia dolorosa (per esempio nel caso di metastasi ossee) o altri sintomi legati alla patologia neoplastica.

Tipi di Radioterapia?
Le modalità più diffuse di applicazione dei raggi X a scopo adiuvante o terapeutico sono sostanzialmente tre:

  • la radioterapia esterna (detta anche a fasci esterni) consiste nell’irradiare la zona interessata dall’esterno, utilizzando una macchina chiamata acceleratore lineare.
  • la brachiterapia (derivante dal greco brachìs, corto), che significa “terapia da vicino” e consiste nel portare la sostanza radioattiva nelle vicinanze del tessuto da sottoporre al trattamento.

La radioterapia del tumore al seno
l ruolo della radioterapia nel trattamento del carcinoma mammario si è andato evolvendo nel tempo, in rapporto alle continue acquisizioni sulla storia naturale della malattia e al progresso tecnologico che ha permesso l’introduzione nell’uso clinico di apparecchiature sempre più sofisticate. I campi di applicazione sono:

  • Radioterapia dopo mastectomia (con o senza demolizione): viene effettuata su un volume che comprenda la parete toracica e le stazioni linfatiche di drenaggio. La finalità è di sterilizzare il campo operatorii per ridurre in maniera significativa l’incidenza di riprese di malattia nel volume irradiato. Tale trattamento dovrebbe essere riservato, in associazione a terapie sistemiche, solo a quei casi in cui l’estensione locoregionale della malattia al momento della diagnosi è tale (interessamento della cute della mammella o dei linfonodi sopraclaveari o delle catene mammarie interne) da esporre le pazienti ad un rischio particolarmente elevato di ulteriore evoluzione locoregionale.
  • Radioterapia dopo chirurgia conservativa: viene effettuata sul seno residuo ed, in caso di coinvolgimento dei linfonodi ascellari, sul cavo ascellare. La finalità è ridurre il rischio di recidive locali a distanza attraverso la sterilizzazione di eventuali foci neoplastici residuati all’intervento chirurgico.
  • Radioterapia nel trattamento delle recidive locoregionali:  si tratta di un trattamento radiante utilizzato per la comparsa di una recidiva locoregionale (ripresa di malattia a carico delle stazioni linfatiche di drenaggio, della parete toracica dopo mastectomia radicale o della mammella dopo terapia conservativa) . La scelta di irradiare una lesione recidiva dipende dall’estensione della recidiva, dal tempo intercorso dal momento del primo intervento (intervallo libero) e dalle caratteristiche di aggressività biologica del tumore primitivo. In molti casi, la radioterapia assicura un sicuro miglioramento della qualità della vita e, in casi ben selezionati, una concreta possibilità di guarigione.

Quali sono gli effetti collaterali e le precauzioni da adottare in corso di radioterapia?
La reazione al trattamento radiante varia da persona a persona ed in funzione della zona da irradiare. Alcuni pazienti accusano solo effetti collaterali lievi, mentre altri effetti collaterali più severi. Per maggiori informazioni consultare la seguente sezione del portale.