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La mammografia è probabilmente l’esame diagnostico più conosciuto in senologia radiologica.Si tratta di un’indagine strumentale che utilizza le radiazioni (raggi X) per effettuare uno studio molto accurato della ghiandola mammaria.

Come si esegue?

Si utilizza una specifica apparecchiatura radiologica chiamata mammografo.
La mammella viene posizionata su un apposito sostegno e compressa mediante un piatto in materiale plastico detto compressore.
Si procede, quindi, ad acquisire due proiezioni (cranio-caudale ed obliqua mediolaterale) per ogni mammella, tuttavia ulteriori proiezioni aggiuntive possono essere eseguite se necessario. L’acquisizione delle immagini dura, per ogni proiezione, pochissimi secondi. Complessivamente l’indagine dura 10-15 minuti.
Non vengono somministrati farmaci e non viene utilizzato mezzo di contrasto.

In quale fase del ciclo si esegue la mammografia?
L’esame può essere effettuato sempre.
Tuttavia, quando la donna non è in menopausa, è preferibile eseguire l’esame le prime due settimane immediatamente dopo il ciclo, perché il seno è meno teso, fa meno male ed è quindi più facilmente comprimibile.

Che differenza c’è fra la mammografia digitale e quella analogica?
La mammografia digitale è stata introdotta nella pratica clinica di recente.
Il principale vantaggio della tecnica digitale consiste nella possibilità di analizzare le immagini acquisite al computer con un dettaglio ad alta risoluzione.

Quando è indicata la mammografia?
Il sistema sanitario nazionale garantisce alle donne la possibilità di effettuare una mammografia ogni due anni a partire dal compimento del quarantacinquesimo anno di età.
Inoltre, in molte Regioni è attivo lo screening mammografico del tumore al seno per la fascia d’età compresa fra i 50 ed i 69 anni.

Quali sono i limiti della mammografia?
La mammografia è l’esame più importante per la diagnosi del carcinoma della mammella. Tuttavia la metodica non è in grado di riconoscere la totalità delle lesioni neoplastiche mammarie.
I limiti della mammografia risultano particolarmente rilevanti nelle giovani donne, prima dei 40 anni, quando il seno è particolarmente  “denso”.
In questi casi, la ghiandola mammaria presenta una elevata radiopacità che impedisce uno studio adeguato del seno e rende difficoltoso, se non impossibile, il riconoscimento dei segni radiologici del tumore.