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Le domande più frequenti sullo screening mammografico

Rispondono l’infermiera, il tecnico di radiologia e il radiologo

E’ un programma organizzato dal sistema sanitario che si attua su una popolazione sana, o apparentemente sana, ritenuta a rischio di sviluppare una malattia.
Vengono offerti, gratuitamente, un test di 1° livello (test di screening ) e, se necessario, anche esami di approfondimento (2° livello) ed eventuali trattamenti.

Il programma di screening è, quindi, una complessiva presa in carico della persona, per tutto l’iter diagnostico-terapeutico, da parte dell’istituzione che propone di sottoporsi al test.

Per diagnosticare precocemente una malattia quando è in fase iniziale e, comunque, prima della comparsa dei sintomi e per avviare tempestivamente il trattamento terapeutico, con la finalità di ridurre l’incidenza e/o la mortalità per quella malattia.
La diagnosi precoce permette una terapia meno invasiva e spesso anche di ottenere la guarigione completa

Perché il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta la prima causa di morte per neoplasia nelle donne. In Italia, ogni anno, si registrano circa 45.000 nuovi casi e oltre 15.000

Perché la diagnosi precoce di questo tumore permette di impostare un programma terapeutico che può portare alla guarigione completa.

Perché il rischio di ammalarsi di tumore della mammella aumenta con l’età.
In questa fascia di età il test di screening (la mammografia), fatto ogni due anni, è sufficiente per la diagnosi precoce, pertanto risulta positivo il bilancio tra benefici e costi sia individuali che per la collettività.

Le donne tra i 70 e i 74 anni possono, comunque, beneficiare dell’esenzione dal ticket per reddito e per età.
Si sta valutando la possibilità di estendere lo screening mammografico alla fascia di età compresa tra 70 e 74 anni (visto l’aumento dell’aspettativa di vita delle donne). A questa età il test di screening (la mammografia) ha una maggiore sensibilità e la durata della fase preclinica e’ maggiore, dati che aumentano le possibilità di una diagnosi anticipata.

Queste valutazioni sono però condizionate dalle risorse economiche disponibili (personale, strutture etc.)

Sempre se in regola con il permesso di soggiorno.

Se non hai il permesso di soggiorno puoi aderire se in possesso del tesserino STP (Straniera Temporaneamente Presente), se in fascia di età da 50 a 69 anni e se domiciliata in uno dei Municipi della ASL RMC. Per ottenere il tesserino STP deve rivolgersi all’ufficio preposto nel distretto del Municipio di appartenenza. Intanto si può prenotare ma, al momento dell’esame, è necessario esibire il tesserino.

Ogni donna può essere chiamata nel luogo di residenza perché il programma di screening dovrebbe essere attivo in tutta Italia. Se nella sua ASL di residenza non è ancora attivo, le ricordiamo che la “Finanziaria” del 2001 dispone l’esenzione dal pagamento del ticket per una mammografia ogni due anni, alle donne da 45 a 69 anni, ovunque questa venga effettuata. Le donne non residenti possono aderire al programma di screening se sono solo domiciliate ma in attesa di cambio di residenza oppure se non vivono nel luogo di residenza per motivi di lavoro, studio,etc

Se non è seguita dalla struttura dove è stata operata e/o dove ha effettuato la terapia, verrà prenotata direttamente al 2°livello, dove eseguirà la mammografia ed eventuali altri accertamenti e poi indirizzata all’ Ambulatorio di Oncologia Medica di riferimento. E’ opportuno portare con sé documentazione clinica

Perché il test di screening si attua sulla popolazione sana o apparentemente sana per avere la conferma del proprio stato di benessere o per scoprire la malattia, qualora presente, prima che manifesti qualsiasi sintomo

Studi scientifici hanno dimostrato che un intervallo più breve non ha un effetto significativo sulla riduzione della mortalità in questa fascia di età.

E’ raro ma è possibile per le seguenti ragioni: difficoltà di interpretazione dovute alle caratteristiche del tessuto della mammella; perché la lesione è talmente piccola da non essere riconoscibile; per possibili errori interpretativi da parte del/la radiologo/a.
Tra un esame e l’altro si possono dunque sviluppare, molto raramente, i cosiddetti “tumori di intervallo”. Pertanto è molto importante eseguire periodicamente l’autoesame del seno, prestando attenzione ad eventuali cambiamenti che debbono essere riferiti tempestivamente al proprio medico.
Il programma di screening mammografico è sottoposto a costante monitoraggio e a continui controlli di qualità, anche al fine di contenere la frequenza di questi eventi che sono ridotti al minimo possibile con l’utilizzo della doppia lettura della mammografia e la formazione specifica del personale.

Come per qualsiasi radiografia vi è una esposizione ai raggi X ma, con le apparecchiature utilizzate che vengono periodicamente sottoposte a controlli di qualità, la dose di radiazioni somministrata è assolutamente bassa.

Si, perché la ghiandola mammaria è comunque presente.

Si, eseguirà regolarmente la mammografia e verrà accompagnata dalla ecografia mammaria e/o dalla Risonanza Magnetica Mammaria. Se la protesi non ha solo un significato estetico ma è successiva a chirurgia per cancro della mammella, la donna deve essere prenotata direttamente al 2° livello.

E’ assolutamente sconsigliato solo l’uso del talco che può dare false immagini.

No, non è necessario sospendere l’assunzione di farmaci compresa la chemioterapia.

Il radiologo che effettuerà la mammografia valuterà la sua scheda anamnestica e i fattori di rischio per decidere in merito alla programmazione di eventuali ulteriori esami strumentali

Non occorre la richiesta del medico di base.

Limitatamente alla disponibilità dei turni di screening, avrà un appuntamento in base alla data della sua ultima mammografia.

E’ possibile richiedere un appuntamento urgente in caso di riscontro di una lesione mammaria giudicata sospetta dal medico curante o da altro specialista.

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